Testo, scena e regia di Bruno Colella, con SEBASTIANO SOMMA, TOSCA D'AQUINO, BRUNO COLELLA e con Gea Martire, Marco Tornese, Nicola Vorelli - Musiche di Eugenio Bennato
Tournée |
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Foto
Sulla scena tre schermi bianchi di forma scalena inclinati verso il pubblico. Al centro, in alto lo specchio del camerino di un teatro, le lampadine accese, gli oggetti per il trucco, alcune foto, un baule aperto con gli abiti di scena, un attaccapanni. Il camerino di Eduardo, 'Sancta Santorum del teatro, luogo della preparazione e della meditazione, dell'invenzione e della trasformazione' come scrive Giulio Baffi nella sua preziosa, minuta pubblicazione. Il luogo dove veniva ammesso il pubblico ad omaggiare l'Artista dopo lo spettacolo, ma anche quello dove venivano convocati attori e maestranze, gratificati o strapazzati a seconda dell'occasione, dell'umore del Maestro.
La durezza proverbiale, il cinismo irresistibile del Capocomico. Intransigenza, severita' assoluta, sana insofferenza nei confronti della dose di imbecillita' quotidiana a cui anche le persone speciali vengono sottoposte. A simili tristezze, almeno sulla sua scena Eduardo non permetteva l'accesso... categoricamente. Frammenti di commedie, schegge di poesie del grande Autore, canzoni da lui immaginate, ricette da lui adorate, aneddoti del tutto inventati, incontri realmente avvenuti, contrasto violento, rumore e silenzi. Comicita', frizzi, lazzi e turbamenti del Novecento, fra il sottoconversare tinta-unita del Teatrante ed il grido variopinto dei futuristi