Compagnia BERARDI/CASOLARI - Ideazione e regia GIANFRANCO BERARDI, con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari, Eugenio Vaccaro, Roberto De Sarno. Produzione Teatro Stabile di Calabria e Compagnia Berardi/Casolari
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SESSO DA VIAGGIO MA DIVERTENTE Al Festival di Castrovillari il debutto di Land Lover, di Gianfranco Berardi, ambientato in una meta del turismo sessuale dove ci si diverte agli incontri di sporcaccioni, con l'autore in abiti femminili. FRANCO QUADRI - Repubblica
"...un'altra conferma è venuta da Gianfranco Berardi, l'artista non vedente che padroneggia il palcoscenico (oltre che come autore e regista) come intrprete di grande presenza, questa volta poi in un ruolo da travestito, in una spedizione tra consumi sessuali senza freno e tradizioni religioso/sacrali attorno ad un frate santone dai miracolosi poteri. I due percorsi, il turismo puramente edonista e la ricerca del miracolo naif, finiscono per intrecciarsi e quasi rivelarsi a vicenda, passando senza soluzione eccessiva dall'anticamera del guru alla disco spudorata. Land Lover - viaggio per amore (attualmente in scena al Festival Fringe di Napoli) è l titolo che unisce le due prospettive, e l'effetto unitario è godibile e intelligente". GIANFRANCO CAPITTA - Il Manifesto
Malgrado il gioco di parole, malgrado l'ironia, quello che percorre le sedici scene e un epilogo di Land Lover è un sentimento interiore a metà fra dolore e paura, fra un isolamento costrittivo e la voglia di abbandonarlo gettandoselo dietro le spalle. Estremi, questi, all'interno dei quali si struttura il teatro di Gianfranco Berardi, con la sua commovente poeticità, la sua graffiante ironia, teso alla ricerca di compagni di strada con cui condividere un viaggio non facile che si vuole portare a termine a tutti i costi. Estremi che ritroviamo anche nella sua scrittura, che ha come ingredienti fondamentali l'ironia del riso e l' infelicità del cuore.
Non è semplice traghettare questi sentimenti, queste emozioni contrastanti verso un risultato, ma Berardi ci riesce perché è innanzi tutto uno scrittore di talento e poi un attore che ha saputo trasformare la sua gravissima menomazione (è cieco da prima dei vent'anni) in una travolgente capacità di stare in scena e di inventare da regista uno spazio interiore ma anche esteriore di rappresentazione, dentro il quale si muove elegante e leggero con una padronanza che spiazza lo spettatore "che sa" e che non fa nascere nessuno sospetto in quelli che non sanno.
Land Lover ovvero terra dell'amore è costruito attorno a due grandi temi: quello dell'attesa di qualcosa che si sogna, ma non si riesce a raggiungere - l'amore in questo caso - e quello della ricerca di una propria identità: ma con leggerezza e poesia, ironia e talvolta comicità. Land lover, lo dice la parola stessa, è un'isola da turismo sessuale, un paradiso delle vacanze coatte alla ricerca di qualcosa che non si ha. Una specie di corte dei miracoli che mette insieme un finto santone che si muove in carrozzella (ma cammina benissimo, se vuole), che trascina con sé un improbabile altarino mobile pieno di ex voto e di cianfrusaglie, una donna che cerca l'evasione dalla sua vita repressa accanto alla vecchia madre, un industriale alla ricerca di sesso e pronto a pagarlo qualsiasi prezzo, che per concedersi questa vacanza fra spiagge e discoteche, ricovera la madre, con la complicità di un amico medico, in ospedale anche se l'ossessione delle telefonate di lei non gli lascia tregua. E poi c'è Niki, transessuale alla ricerca dell'amore vero, di una vita "normale" che crede di trovare, per un breve momento, in Gianni, l'industriale modenese.
Ma la domanda delle domande, la domanda della vita, resta sempre quella: dov'è l'amore? Anche se nessuno può dare una risposta. Accanto al bravissimo Berardi che è Niki, danno corpo e vita ai fantasmi del nostro quotidiano con forte e provocatoria verità Gabriella Casolari, Roberto De Sarno ed Eugenio Vaccaro. Uno spettacolo mai consolatorio, che meriterebbe un pubblico più numeroso.
Visto al Teatro Litta di Milano
MARIA GRAZIA GREGORI - del Teatro
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