una commedia di MICHELE LA GINESTRA e ADRIANO BENNICELLI, con MICHELE LA GINESTRA, BEATRICE FAZI, EMANUELA ZERO, regia ROBERTO MARAFANTE. Musiche originali Antonio Di Pofi, scene Rossella Inzillo, disegno luci Diego Castorina, aiuto regia Flavia Prugnola, foto fondale Alessandro de Luca Rapone, foto di scena Domenico Di Ruocco, ri-addatamento scene Livia Barberini e Chiara Marasco. Produzione Teatro 7
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Estratti Recensioni
IL TEMPO La regia ricca di ritmo di Roberto Marafante guida tre interpreti in stato di grazia. La Ginestra è irresistibile nel giocare su tutti i risvolti del suo personaggio, Beatrice Fazi è una moglie di grande verità umana, l'affascinante Maria Chiara Centorami rivela un umorismo inconsueto in un'attrice giovane. Applausi per tutti a teatro esaurito. Gabriele Antonucci
SALTINARIA.IT L'intreccio individua il suo elemento di distinzione nel garbo e nella delicatezza di una scrittura drammaturgica efficace, che non presta mai il fianco alla volgarità. Ancora una volta Michele la Ginestra ha dimostrato le sue doti di attore brillante, riuscendo con immediatezza a conquistare il pubblico grazie alla sua innata comicità fatta di una mimica insuperabile e una espressività impareggiabile. Dino de Bernardis
QUALE TEATRO Impeccabile La Ginestra nella fase del corteggiamento....ma ciò che conquista è la mimica e la sua irresistibile comicità. Deliziosa e divertente anche Beatrice Fazi, con le sue teorie sull'amore. Un cast eccezionale, un'atmosfera calda e gioviale al Teatro Golden. Da condividere a tutti i costi. Tania Croce NEWS MAG
Humor sempreverde, semplice ma genuino e ben assemblato in una storia che parla di vita di coppia legata da oltre 20 anni. La regia di Roberto Marafante è scattante, agile, veloce, eccezionali i cambi scena. Design elegante per la scenografia. Ottime le luci. Funziona tutto. "Ti posso spiegare" è una commedia leggera e non pretenziosa, un ottimo toccasana spensierato che punta il dito contro la coppia ma che la salva e la aggiusta come si faceva un tempo, invece che buttarla solo perché si era crepata. Francesca Cordova
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